La tipologia del “tetto caldo” può essere realizzata con membrane bituminose o sintetiche, ma prevede sempre che l’isolante termico sia posto sotto membrana. L’isolante rimane sempre protetto dall’impermeabilizzazione, le sue caratteristiche e prestazioni vengono a lungo preservate e non si verifica il fenomeno del dilavamento.
Il tipo di isolante richiesto in questo tipo di applicazione dovrà possedere le seguenti caratteristiche: ottime proprietà isolanti, buona resistenza alla compressione, resistenza al calore e resistenza ai solventi del bitume.
Il prodotto che più si presta a questo tipo di applicazione è senza dubbio la schiuma polyiso di ISOLITE® VP o POLYPIR® ST, poiché, oltre a possedere tutte queste caratteristiche, resiste a temperature d’esercizio fino a 110°C che facilmente possono venire sfiorate in questo tipo di applicazione.
I manti sintetici sono mescole di resine addittivate con plastificanti, stabilizzanti e pigmenti prodotte mediante estrusione, calandratura e spalmatura. Possono presentare struttura omogenea, o stabilizzata e rinforzata o anche supportata con fibre. L’impiego a vista di una membrana sintetica prevede l’uso di additivi con protezione anti UV.
Posa in opera
Sulla soletta si posa un tessuto non tessuto (da 500 g/m^2 circa) per proteggere la successiva barriera al vapore dalle eventuali asperità del piano di posa. Sulla barriera al vapore si appoggiano a secco o con addittivi compatibili i pannelli ISOLITE® VP o POLYPIR® ST. Si stende poi, libera dall’isolante, la membrana sintetica. Le giunzioni tra parti di manto vengono realizzate con saldatura a caldo o con solventi. La posa dei vari strati può essere fatta a secco nel caso di manti zavorrati o, nel caso in cui sia sconsigliata, mediante fissaggio con adesivi.
Si stende poi un ultimo strato separatore di tessuto non tessuto a protezione delle possibili asperità dello strato di zavorra (ad esempio un massetto armato).